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“Chi arriva a Urbino ignaro e della sua storia e della sua importanza si trova di fronte a una sorpresa straordinaria, anzi a un miracolo. Nel giuoco delle colline che sopportano le strade d’accesso ecco che appare un palazzo fatato che il tempo non ha sfregiato né intaccato. E’ un salto indietro nel tempo, un tuffo nella purezza e nella libertà dello spirito” (Carlo Bo).
"Il protagonista è appunto l’umanesimo rinascimentale: la visione nuova della storia e della vita umana e sociale secondo i classici del pensiero e dell’arte greci e romani e insieme secondo i principi della scienza nuova, colti nell’aritmetica, nell’astronomia nella geometria, nella pittura, nella fisica del lavoro e delle macchine. Così l’uomo intero esce dalla piazzetta delle tavole di devozione e di paura, dai giri interni, involuti del borgo stretto a difesa, rotto dentro agli spigoli e dalle torri delle corporazioni e delle fazioni, e affronta con serena consapevolezza il territorio e la piazza. Si mette a costruire città intere, anche come luoghi di amministrazione di cultura, concretezza e funzione di tutta la società, e anche della sua sfida alla natura e alla storia.
Così fu progettato e presto messo in opera il primo palazzo che sia apparso sulla faccia della terra, il primo della storia. Non più un castello con fortificazioni e difese, rocche e trabocchetti. segrete e carceri, luogo di autorità e di oppressione, nido di privilegi e di paure, ma una città residenza, larga e piana, aperta e accogliente, piena di stanze illuminate da grandi finestre, adatte al governo e all’amministrazione e di tante altre per gli incontri sociali, per la musica, i libri, gli strumenti, la pittura…” ( Paolo Volponi).
"Il silenzio dei vicoli, la città del silenzio di cui parla D'Annunzio. Ti affacci, vedi, è tutto trasognato, è questa la sua forza, questa è la forza di Urbino, è bellissimo. Io credo che se c'è qualcosa che contraddistingue Urbino è proprio d'essere un luogo dell'anima. Scalette, piazzette, giardini pensili: tutto vive in una dimensione di un'armonia e di un equilibrio composto e parco. Ma poi all'improvviso, Urbino si apre su scenari magici e favolosi. Urbino tra le piccole città d'Italia è stata inserita insieme a Firenze e altre città Rinascimentali nella lista delle polis europee della cultura perché pur essendo piccola ha nella sua storia e nel suo presente una dimensione europea; col Ducato di Montefeltro è di importanza universale al pari di Ferrara e Mantova, e anche con Piero della Francesca e Paolo Uccello e alcuni capisaldi del Rinascimento. Ricorderei inoltre che con il Castiglione ha contribuito all'unificazione della lingua italiana. Dunque Urbino ha le basi per questa candidatura, anche per via dell'Università e della scuola di grafica, per essere inserita nel novero delle città europee della cultura.” (Umberto Piersanti)
"Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino ventoso: ognuno manda da una balza la sua cometa per il ciel turchino". (Giovanni Pascoli)
“Federico edificò un palazzo, il più bello che in tutta Italia si trovi; e d’ogni opportuna cosa sì ben lo fornì, che non un palazzo, ma una città in forma di palazzo esser pareva”. (Baldassare Castiglione; Il Cortegiano)