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Destinazione Urbino

Perché venire a visitare Urbino?

Fatevi rapire dalla genialità di Raffaello e Piero della Francesca al Palazzo Ducale di Urbino, disorientatevi senza mai perdervi davvero negli stretti e ripidi vicoli lungo le mura, che vi condurranno alla scoperta di tesori inaspettati. Innamoratevi del Duomo di Urbino e della città tutta in un itinerario del centro che vi porterà alla scoperta dei monumenti e della magica storia di questo luogo che sembra sospeso nel tempo, meraviglia di cui l’Italia si fa vanto nel mondo.

Urbino è così, come Giano bifronte. C’è quella rinascimentale, sognata, progettata e realizzata da Federico da Montefeltro, e quella festosa e moderna delle migliaia di studenti che frequentano l’università.
Girate dunque in lungo e in largo, e non fatevi mancare niente: scoprirete perché Urbino è una delle città più affascinanti d’Italia. E alla fine sarà lei a mancarvi.

Cosa vedere a Urbino?

Palazzo Ducale
Il Palazzo Ducale è una meraviglia architettonica che ben rappresenta il concetto di Rinascimento Matematico sviluppato a Urbino a partire dalla seconda metà del 1400, grazie a Federico da Montefeltro. La costruzione dà forma concreta a un ideale di armonia che mette insieme tutti gli elementi della cultura dell’epoca: matematica, geometria, astronomia, astrologia, arte decorativa. Nulla è lasciato al caso, in puro stile rinascimentale. Il palazzo si distingue da ogni altro in Europa: non è una struttura difensiva, è il luogo dell’incontro, con i due Torricini che svettano verso il cielo in un dialogo con il Divino.
Oggi il Palazzo Ducale è sede della Galleria Nazionale delle Marche, visitata ogni anno da centinaia di migliaia di persone. Al suo interno sono custoditi alcuni dipinti oggi diventati il tratto iconico della cultura occidentale: la “Città ideale”, la “Flagellazione” di Piero della Francesca, la “Muta” di Raffaello. Spettacolare lo studiolo di Federico, in legno intarsiato. Nel museo troviamo molti dei capolavori di quegli stessi artisti che accorsero al richiamo della Corte: Paolo Uccello, Giusto di Gand, Giovanni Santi, Federico Barocci, solo per citarne alcuni.

Casa Natale di Raffaello
Una volta che uno sia giunto a Urbino, non potrà fare a meno di entrare nella Casa di Raffaello, forse mosso dalla curiosità di trovare dei legami tra il luogo e il genio. Le attese di chi entra in una casa d’artista con questo spirito vengono per lo più disattese, eppure dalla Casa di Raffaello si trae molto precisa la consapevolezza dell’ambiente in cui è nato Raffaello: una casa grande, di famiglia agiata, che ha una bottega che affaccia direttamente sulla strada. È la bottega dove Raffaello ha imparato i primissimi rudimenti del disegno e della pittura, insieme agli altri garzoni e gli altri artisti che la affollavano. Nella casa è poi possibile apprezzare direttamente una Madonna col Bambino ritenuto primissimo esempio dell’arte del Pittore. Copie, falsi, dipinti con errate attribuzioni e maioliche danno la misura di quanto fosse capillarmente diffuso nei luoghi e nel tempo il mito di un pittore dalla perfezione e grazia esemplari. Il Museo della Casa di Raffaello parla anche di come dall’Ottocento in avanti a Raffaello sia stato tributato un culto e una venerazione che sono stati alla base della istituzione di un’Accademia a lui dedicata, destinataria di doni, promotrice dell’acquisto della Casa e della realizzazione del monumento a Raffaello.

Un itinerario fra fede, arte e storia
Urbino è ricca di chiese e Oratori. L’insieme costituisce un itinerario pieno di arte e storia. Scopriamo i punti più importanti di questo patrimonio.
L’imponente Cattedrale di S. Maria Assunta, progettata nel XV secolo da Francesco di Giorgio Martini, è ristrutturata secondo il linguaggio Neoclassico alla fine del Settecento dall’architetto Giuseppe Valadier. La chiesa presenta dipinti, sculture e un arredo liturgico che costituiscono gli esempi più significativi dell’arte urbinate dal Cinquecento all’Ottocento. Le cappelle absidali sono veri cammei, impreziositi da stucchi dorati e dipinti eseguiti da artisti della scuola di Federico Barocci, che realizza per la Cappella del SS. Sacramento il suo capolavoro assoluto, Ultima Cena (1590-1599).
Il Museo Albani è un viaggio nello straordinario patrimonio artistico dell’Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, così denominato in omaggio alla nobile famiglia urbinate di Papa Clemente XI Albani (1700-1721) che ha contribuito ad accrescere il “tesoro della Cattedrale”. Dal 1964 il Palazzo Episcopale è sede di un museo in continua crescita e oggi ha un allestimento completamente rinnovato. A suo interno è presente l’arredamento ecclesiastico più vario, dal XIII al XIX secolo: codici miniati, calici e reliquiari in filigrana e smalti, maiolica e porcellana, ambra, oro e argento, cristalli, pastorali in avorio, paramenti liturgici intessuti con metalli preziosi, tavole e tele dipinte.

L’Oratorio di San Giovanni Battista è costruito sul sito occupato da un antico ospedale, presumibilmente nel periodo compreso fra il 1365 e l’ultimo decennio del XIV secolo, custodisce al suo interno una delle più significative testimonianze della pittura tardogotica italiana:
il ciclo di affreschi realizzati dai fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da Sanseverino nel 1416. L’oratorio si presenta riccamente decorato su tutte e quattro le pareti interne con la Crocefissione nell’abside e le Storie della vita di San Giovanni Battista nella navata, e vanta una caratteristica copertura lignea policroma a carena di nave.
La Chiesa di San Giuseppe, in Via Barocci, oggi Museo, fu portata a compimento nel 1515. Nella Cappella d’entrata, un presepe con figure a grandezza naturale commissionato dalla Confraternita a Federico Brandani, fu realizzatonegli anni 1545-50. Cappella inglobata poi nella chiesa attuale, riedificata nel secolo XVII, dalla famiglia Albani che espresse vari cardinali e un Papa, Clemente XI (1700-1721). Quattro grandi tele di Carlo Roncalli, con episodi significativi della vita di San Giuseppe, decorano le pareti della Chiesa. Con il magnifico lampadario in vetro di Murano e l’organo del Vici, utilizzato anche oggi nel Festival Internazionale di Musica Antica che si svolge a luglio, da ben 53 anni.Tra i compiti della Confraternita, fino all’Unità d’Italia, anche l’assistenza ai condannati a morte.

Chiesa di San Bernardino - Mausoleo dei Duchi
A circa due chilometri dal centro storico, nella zona delle Cesane, si trova il Mausoleo dei Duchi. Oggi se ne attribuisce la paternità a Francesco di Giorgio Martini, ed effettivamente dall'esterno la chiesa rivela la mano dell'architetto senese, sia nelle linee generali che nei particolari. Fu lo stesso Federico da Montefeltro a volerne la costruzione per essere destinata a mausoleo ducale, ma i lavori alla sua morte (1482) non erano terminati (si sarebbero protratti fin dopo il 1491) ed il Duca sarebbe stato sepolto, in attesa di traslazione, nell’attigua chiesa di S. Donato.

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